Diritti

Etiopia, arrestato il giornalista francese Antoine Galindo mentre intervistava un funzionario politico del Fronte di Liberazione Oromo

Il 22 febbraio, esattamente alle 15:55, Antoine Galindo che scrive per il sito di notizie privato Africa Intelligence con sede a Parigi, è stato arrestato dalle forze di sicurezza in abiti civili nella capitale Addis Abeba. E’ quanto riferisce in un comunicato il suo editore Indigo Publications. Notizia confermata al Cpj dal suo avvocato che lavora per lo studio Tameru Wondm Agegnehu.

Galindo è stato arrestato all’Ethiopian Skylight Hotel mentre intervistava Bate Urgessa, un funzionario politico del Fronte di Liberazione Oromo (OLF), un partito legalmente riconosciuto in Etiopia, sostiene il suo avvocato.

“La detenzione infondata e ingiustificata di Antoine Galindo per aver svolto i suoi legittimi doveri giornalistici è oltraggiosa e le autorità etiopi devono rilasciarlo immediatamente e senza condizioni”, ha affermato Angela Quintal, capo del programma Africa del CPJ. “L’arresto di Antoine Galindo è un altro esempio della triste situazione della libertà di stampa in Etiopia, dove almeno altri otto giornalisti sono dietro le sbarre per il loro lavoro e devono essere rilasciati urgentemente.”

Dopo il loro arresto, Galindo e Bate sono stati portati alla stazione di polizia della capitale Bole-Rwanda, poi al dipartimento di polizia della sub-città di Bole, dove sono attualmente detenuti entrambi, ha detto l’avvocato di Galindo al CPJ.

Sabato, Galindo è comparso davanti al tribunale della divisione Bole dell’amministrazione comunale di Addis Abeba con l’accusa di cospirazione con due gruppi armati per incitare disordini nella capitale: l’ OLA-Shene, un termine usato dai funzionari etiopi per riferirsi al decennale Esercito di liberazione Oromo (OLA), gruppo ribelle e Fano, milizia dello stato di Amhara che combatte le forze federali dall’aprile 2023.

Nonostante queste gravi accuse, secondo il suo avvocato, la polizia deve ancora fornire prove sostanziali o incriminare Galindo.

In tribunale Galindo ha chiesto di essere rilasciato su cauzione, ma la polizia vuole tenerlo dietro le sbarre per arrestare altri sospettati considerati “complici” e per accedere ai tabulati telefonici del giornalista, secondo il suo avvocato, presente in tribunale. Tribunale che ha autorizzato la polizia a tenere i due uomini in custodia fino alla loro prossima comparizione in tribunale il 1° marzo.

Indigo Publications ha affermato nella sua dichiarazione che Galindo era in Etiopia dal 13 febbraio per coprire un vertice dell’Unione africana e notizie etiopi, aveva un visto da giornalista e aveva informato l’Autorità etiope per i media del suo incarico. L’editore considera l’accusa di cospirazione “spuria, non basata su alcuna prova tangibile che possa giustificare l’arresto”.

L’Etiopia è il secondo peggior carceriere di giornalisti nell’Africa sub-sahariana, con almeno otto giornalisti dietro le sbarre al 1° dicembre 2023, secondo l’ultimo censimento annuale del CPJ sui giornalisti incarcerati in tutto il mondo. Gli otto sono ancora in carcere, quattro dei quali detenuti a seguito dello stato di emergenza dichiarato il 4 agosto in risposta al conflitto nello stato di Amhara e non sono mai stati accusati o portati in tribunale.

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