Diritti

Giornata del rifugiato. Oltre 100 mila i minori arrivati soli via mare in Italia dal 2014

“Si tratta di bambine/i e adolescenti spesso in fuga da conflitti e violenza che tentano di raggiungere l’Europa – a volte fermandosi in Italia, altre proseguendo verso altri Paesi per ricongiungersi con familiari o conoscenti – alla ricerca di sicurezza e condizioni di vita più dignitose – si legge nella nota -. Molti viaggi spesso non conoscono un esito positivo, ce lo ricordano i recenti naufragi di Cutro e, solo pochi giorni fa, al largo della Grecia. Solo lungo la rotta del Mediterraneo centrale – che si attesta essere ancora una delle più pericolose – dal 2014 si stima abbiano perso la vita oltre 21 mila persone, più di mille solo quest’anno, tra cui molti bambini e bambine”.

Per l’Unicef, minorenni e donne sono tra le categorie più esposte a sfruttamento e violenza – inclusa la violenza di genere – in tutte le fasi del percorso migratorio. “Questi dati sono probabilmente destinati a salire nei prossimi mesi, data l’incidenza di conflitti, crisi e disastri climatici che affliggono molti dei principali Paesi d’origine – aggiunge la nota -. Sebbene il contesto italiano disponga di un solido quadro normativo per la protezione di bambine/i e adolescenti soli, permangono lacune e disparità territoriali nell’accesso ai servizi, nei percorsi di istruzione e formazione e nei processi di ascolto dei minorenni e giovani migranti e rifugiati”.

“Con la dichiarazione dello stato d’emergenza abbiamo assistito a trasferimenti più rapidi da Lampedusa che però non sempre coincidono con soluzioni di accoglienza adeguate e a misura per bambine/i e adolescenti. Nessun sistema di asilo o di gestione delle migrazioni può considerarsi efficace, se non riposa sul rispetto dei diritti dell’infanzia e sul riconoscimento della centralità di bambine, bambini e adolescenti – afferma Nicola Dell’Arciprete, Coordinatore della Risposta in Italia dell’Ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia centrale -. In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, l’Unicef continua a chiedere percorsi sicuri e legali alternativi all’attraversamento in mare, operazioni di ricerca e soccorso coordinate; un rafforzamento dell’offerta nel sistema d’accoglienza e di soluzioni quali l’affido familiare”.

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