La sfida si gioca tra socialisti ed estrema destra. Ne è convinto Jean-Luc Melenchon, leader della sinistra radicale francese. “La scelta definitiva della Francia sarà tra me e la fascista Le Pen”, ha detto in un’intervista a Repubblica. Macron “ha sciolto l’Assemblea per chiedere un chiarimento politico. Sono le sue parole, non le nostre. Per decine di sondaggi, il Rassemblement National era dato ampiamente in testa, e noi del Nuovo Fronte Popolare ultimi. È avvenuto il contrario”. Se si rifiuterà di nominare un premier della sinistra radicale, “per lui ci sarà un solo modo democratico per uscire dalla crisi istituzionale: andarsene, per votare di nuovo ed eleggere un suo sostituto, perché la Costituzione non prevede lo scioglimento dell’Assemblea per un altro anno. Se tutti bloccano tutto, la pentola a pressione esploderà. È meglio lasciare che il Fronte Popolare governi”, ha aggiunto. “La Nato ha una logica di guerra. Io scelgo una logica di disarmo e pacificazione – ha affermato – Se fossi all’Eliseo, mi ritirerei dal comando militare unificato e dalla Nato, a maggior ragione in un momento in cui c’è una minaccia di guerra totale. Non penso di abbandonare i nostri vicini o l’Europa. Qualsiasi misura adottata dall’Ue per aiutare Kiev, sarà valutata caso per caso. Il nostro programma mantiene un fermo sostegno alla sovranità dell’Ucraina”.