Lettera al direttore

In questo momento stiamo assistendo a un’ondata di violenza dei coloni, furto di terre e annessione, ma c’è qualcosa che possiamo fare per fermare il genocidio

Caro Pino,

 

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato all’evento CollectiveED di ieri, Forging a Shared Homeland: Confronting Annexation & Settler Violence . La vostra partecipazione è fondamentale per sensibilizzare sulle ingiustizie affrontate dalle comunità palestinesi in Cisgiordania.

Durante il discorso, l’attivista israeliano del CfP ed ex soldato Elie Avidor ha condiviso il suo resoconto diretto della crescente violenza affrontata dai pastori palestinesi nell’Area C, in particolare dal 7 ottobre. Elie dedica due o tre giorni alla settimana a fornire una presenza protettiva per queste comunità, viaggiando per oltre quattro ore al giorno.

 

Itamar Feigenbaum, un altro attivista impegnato del CfP, ha parlato della violenza dei coloni, perpetrata prevalentemente da giovani sulle colline, spesso in gruppi organizzati, che molestano le famiglie palestinesi nelle loro case e nei loro pascoli. Questa molestia include scontri fisici diretti e persino violenza mortale che può rendere la fermezza insopportabile per le famiglie palestinesi.

 

Questa violenza non è casuale; fa parte di un piano strategico mirato alla pulizia etnica dell’Area C , un’area agricola cruciale per i palestinesi. Jamil, Coordinatore generale palestinese del CfP, ha raccontato come l’espansione in corso degli insediamenti, la crescente violenza in Cisgiordania e a Gaza e la mancanza di un’azione decisa da parte della comunità internazionale abbiano lasciato molti palestinesi con la sensazione di essere abbandonati.

In questo momento stiamo assistendo a un’ondata di violenza dei coloni, furto di terre e annessione e c’è qualcosa che possiamo fare al riguardo. Mentre questa marea sale, noi attivisti israeliani, palestinesi e internazionali restiamo saldamente in prima linea, affrontando questa tempesta a testa alta:

  • 2. Dona alla nostra campagna Solidarity in Action: il tuo sostegno finanzierà direttamente i nostri sforzi per proteggere le comunità palestinesi e rafforzare la resistenza non violenta del CfP. Ecco come i tuoi contributi renderanno giustizia ai pastori nella valle del Giordano:
    Presenza protettiva virtualeAiuta CfP a stabilire una “presenza protettiva virtuale” per otto famiglie di pastori nella valle del Giordano. Questa iniziativa include strumenti essenziali come telecamere e router Internet cellulari per la documentazione in tempo reale delle violazioni dei diritti umani.Accesso all’acqua

    Finanziare lo sviluppo di pompe idriche portatili per consentire ai pastori di accedere all’acqua vitale dalle cisterne, affrontando così le carenze croniche causate dall’ingiusto controllo israeliano sulle risorse.

Mentre le ondate di aggressione si infrangono intorno a noi, la nostra azione collettiva coltiva una potente forza per il cambiamento. Di fronte all’escalation della violenza, approfondiamo il nostro impegno reciproco e per co-creare un futuro più giusto ed equo per tutti.

Ora è il momento di agire. Unisciti al nostro movimento.

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