Editoriale

L’informazione? Sono solo canzonette

Scrivo per non scoppiare, ma seguitemi a distanza, non vorrei stendervi con qualche frammento dispettoso. Come peraltro è successo al sottoscritto mentre ascoltava distratto rainews24. C’è il solito servizio sull’Ucraina con l’inviato speciale che legge i comunicati che Palazzo Chigi invia in redazione e poi, diciamo, al fronte. Ciò che per un attimo mi fa sobbalzare è l’espressione “partigiano russo”. Come, penso, da aggressori son diventati “partigiani” i russi? Poi capisco che l’esperta giornalista si riferiva ai nazifascisti (così si son dichiarati in apposita conferenza stampa organizzata per la tv italiana) che, con l’ausilio dell’intelligence ucraina, fanno saltare in aria qualche russo particolarmente odioso. Si fa così anche da quelle parti quando ti sta antipatico qualcuno.

Per fortuna noi si vive in una repubblica che quando scrivo festeggia ben 77 anni. Oltre 5.500 invitati tra militari e civili alla cerimonia. Come da protocollo ad aprire le celebrazioni è stata l’alzabandiera presso l’Altare della Patria, a cui è seguito poi l’omaggio al Milite Ignoto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il sorvolo delle Frecce Tricolore. Già la Pattuglia Acrobatica Nazionale, più precisamente il 313º Gruppo Addestramento Acrobatico che fa capo ai bilanci della Difesa per un costo annuo stimato per la stessa tra i 13 e i 15 milioni di euro.

Sorvoliamo sull’inquinamento che produce anche se a livello europeo e nazionale è stato definito l’obiettivo di ridurre almeno del 55% le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990 e anche le diverse organizzazioni di eventi e manifestazioni dovrebbero, penso, essere coerenti e tenere in considerazione questi importanti obiettivi di mitigazione degli effetti del riscaldamento globale, derivante dalle attività antropiche. Ma che volete che sia un po’ di gas serra e vaselina sparsa sulla testa dei romani con il naso all’insù. Ci son ben altri problemi sul globo terracqueo. “A 360 gradi” ribadisce incantata la nuova gagliarda premier nazionale.

A proposito, che fine hanno fatto i migranti in mare?. Se ne parla ormai poco o niente. Intanto mentre voi perdete tempo con me la nave di Emergency, Life Support, ha soccorso un’imbarcazione partita da Sabratah, in Libia, con a bordo 29 persone tra cui 3 donne e 1 bambino.Dopo aver concluso le operazioni di salvataggio e aver informato le autorità, la Life Support ha chiesto un porto dove sbarcare i naufraghi.Il Centro di coordinamento del soccorso marittimo di Roma ha assegnato Marina di Carrara.

E la strage di Cutro? «STIAMO ESEGUENDO riscontri puntuali su elementi che ritenevamo mancanti per completare l’indagine», dichiara il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia. Non torna la posizione della motovedetta V.5006 delle fiamme gialle, in porto quando sarebbe dovuta essere diretta verso il target, e sono state riscontrate anomalie nel giornale di bordo. Inoltre sui server della finanza mancano le tracce audio delle comunicazioni con la guardia costiera. I pm hanno disposto il sequestro dei cellulari di sei ufficiali. Staremo a vedere come andrà a finire, se andrà a finire l’inchiesta.
Tornando a noi mi chiedo se vale ancora la pena fare il giornalista o mi conviene avviare una nuova carriera da drag queen, come peraltro suggerirebbe dopo la pubblicità, il cinema, la tv, sanremo e l’eurofestival anche la nuova versione unisex della Lego. Devo pensarci su, visto e considerato che a Mariano Gallo con Priscilla è andata alla grande. Ormai spopola su teatri, piccoli e grandi schermi.

Le cose da considerare son tante. Pur avendo avuto rapporti con le forze dell’ordine ( le inchieste seguono o precedono operazioni di polizia e reati) non ho amici né tra gli “sbirri” né tra i preti, fondamentali quest’ultimi se cerchi supporto e finanziamenti per l’associazionismo che opera sui diritti umani.
Fermi tutti altrimenti andiamo in confusione. Andiamo con ordine e vediamo cosa dice Renzi.
“L’ex Presidente del Consiglio ci ha fatto sapere che ci sono centinaia di giornalisti spiati. Perché? Da chi? Chi lo ha disposto? Forse si volevano conoscere le loro fonti? – si chiede Giuseppe Giulietti, coordinatore dei Presidi di Articolo 21 e già Presidente della Fnsi – Ricordiamo che ci sono stati altri casi altrettanto gravi, ricordiamo quello a carico di Nancy Porsia spiata illegalmente durante le sue inchieste. O quelle su Paolo Mondani, addirittura pedinato durante il suo lavoro. Noi crediamo che questo tipo di attività violino palesemente l’articolo 21 della Costituzione e per questo adesso fuori i nomi, Dobbiamo sapere chi è stato spiato e soprattutto perché. Quanto sta emergendo rende ancora più necessaria una riforma legislativa contro le querele bavaglio e a tutela del lavoro dei giornalisti”.
“Decine di giornalisti intercettati dagli apparati di intelligence? Ritengo che sia urgente fare chiarezza su quanto denunciato da Matteo Renzi. È vero che numerosi giornalisti sono stati intercettati in maniera preventiva? Per quali ragioni di “sicurezza nazionale”? E che utilizzo è stato fatto di quelle intercettazioni? Serve un intervento chiarificatore del Sottosegretario Alfredo Mantovano. E ci aspettiamo una verifica anche da parte del Copasir”, ha commentato Vittorio Di Trapani, Presidente Fnsi.
Sì, d’accordo ma siamo partiti con l’Ucraina, la Repubblica, la democrazia. mbè qui serve Ossigeno per l’informazione.
“Mi addolora molto pensare che nonostante (noi magistrati, ndr) abbiamo ricostruito quanto è accaduto il 24 maggio 2014 ad Andrea Rocchelli e abbiamo accertato le responsabilità (per la sua uccisione, ndr), nell’opinione pubblica è passata l’idea di una vicenda processuale risolta con l’assoluzione piena (degli accusati)”.
Questo è il cruccio del sostituto procuratore di Pavia, Andrea Zanoncelli, che ha rappresentato la pubblica accusa nel processo di primo grado celebrato a Pavia nel 2018 e concluso nel 2021 con la condanna a 24 anni dell’imputato (allora detenuto in Italia) in concorso con altri. Poi, nei successivi gradi di giudizio, quella condanna fu annullata per un vizio di forma che ha reso inutilizzabili le prove. Ma i fatti e le responsabilità erano e rimangono chiare.

È la prima volta che Andrea Zanoncelli lo dice pubblicamente. Ha scelto di farlo il 24 maggio 2023, in occasione del nono anniversario dell’uccisione del fotoreporter pavese, intervenendo a Pavia al ciclo di conferenze dal titolo “Andy Rocchelli. Dar voce a chi non ha voce”,

Riguardo al contributo delle istituzioni ucraine all’accertamento delle responsabilità, Andrea Zanoncelli ha detto: “Non credo che potesse essere raggiunto un livello di insabbiamento superiore. Abbiamo avuto difficoltà persino a ricevere i risultati dell’autopsia fatta sul corpo di Andrea Rocchelli. Ci è stata consegnata solo molti mesi dopo la sua morte. Oggi si parla dell’Ucraina candidata a entrare nell’Unione Europea, ma i Trattati sono molto chiari: i candidati devono rispettare i diritti umani e quanto avvenuto con Andy non è ciò che può succedere”.

Il pm ha espresso amarezza anche riguardo la narrazione della vicenda processuale fatta dai media italiani: “In Italia è passata l’idea che l’imputato sia stato assolto per non aver commesso il fatto, che le cose siano andate diversamente. Invece in tutti e tre i gradi di giudizio è stata riconosciuta la responsabilità ucraina. La fragile assoluzione è arrivata per un vizio di forma. L’imputato e i suoi superiori oggi in patria sono celebrati come eroi. E in Italia la nostra ricerca della verità e della giustizia non si ferma”.

Molte le domande del pubblico, più di una ha riguardato il silenzio delle istituzioni italiane sulla vicenda di Andy Rocchelli. Questo è.

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