Editoriale

Meloni, scherzetto di Hallowen dai russi. L’intervista ai comici insolenti

Da Elton John ad Angela Merkel, non si contano le vittime del perfido duo comico russo con entrature nei servizi. Dei tanti solo il presidente polacco Andrzej Duda non è cascato nella trappola sbattendo la cornetta al finto Macron. E’bene comunque sapere che dello scherzo di Vovan e Lexus a Giorgia Meloni la gran parte dei canali russi, almeno tra quelli con la Z, non se ne occupa minimamente, mentre dalle nostre parti è tutto un fervore pruriginoso. Fa riflettere che l’osceno scandalo legato a Giambruno diventi poca cosa rispetto al clamore suscitato dalla fregatura allo Totò le Mokò inflitta alla nostra tostissima premier: proprio ieri sera Giannini di Repubblica la magnificava da Floris come leader euroatlatista eccezionale. La notizia s’impone nei media, nonostante tra ambiente, guerre, violenze e un clima di odio irrespirabile non manchino le cose cui preoccuparsi.

Ve ne dico una di allegerimento che si adatta bene alla giornata festiva. Tralasciando lumini e fiori parliamo direttamente proprio del caro estinto. Le bare costano oggi di più per gli aumenti relativi al settore del legno, ai trasporti, ma così anche lo zinco per maniglie e rivestimenti. Il costo medio varia tra i 1900 euro e i 3mila. Volendo allargare lo sguardo vediamo le economie dell’area euro stanno rallentare bruscamente. Secondo le prime stime di Eurostat, nel terzo trimestre l’Eurozona è cresciuta solo dello 0,1% rispetto allo stesso periodo del 2022, mentre l’Italia si è fermata. La Germania fa persino peggio, con due trimestri in negativo negli ultimi tre. Saltiamo a piè pari, per ora, questioni attinenti a sanità, scuole, diritti e occupazione.

Diamo uno sguardo allora al tempo che fa. Alluvioni e frane si sprecano, ma non abbiamo ancora visto niente. Gli effetti tragici dei cambiamenti climatici non mancheranno certamente neanche quest’anno eppure si continua a investire sul carbon fossile.
“Fino a quando non sarà chiaro che l’energia è disponibile e accessibile economicamente, dovremmo smettere coi sogni di un’eliminazione dell’energia elettrica a carbone entro il 2030”.
    Lo ha detto Christian Lindner, ministro tedesco delle Finanze e leader dei liberali Fdp, parlando con il Kölner Stadt-Anzeiger. Nel programma della coalizione di governo Spd – Verdi – Fdp è affermata la volontà di abbandonare il carbone “idealmente” nel 2030.
    Come riporta Dpa, Lindner ha aggiunto che “per il clima, questa data non è comunque utile, poiché per le regole europee le emissioni di Co2 risparmiate in Germania possono ad esempio essere accumulate in Polonia”. Lindner vuole comunque affidarsi di più al gas naturale proveniente dalla Germania e sottolinea che l’espansione delle energie rinnovabili deve essere resa possibile molto più rapidamente. Tutto bene, dunque.

Chi vuole approfondire può leggersi il servizio “bomba al carbonio” del Guardian che abbiamo rilanciato su Fotosintesi mentre noi torniamo al tranello teso dai due comici russi Vovan e Lexus al nostro primo ministro. E’ successo lo scorso 18 settembre, ma pubblicato solo nelle scorse ore, Meloni ha creduto di parlare al telefono con un importante leader africano, lasciandosi così andare a considerazioni poco diplomatiche sull’immigrazione e la guerra in Ucraina. Nessun sospetto che all’altro capo della cornetta non fosse il «presidente della Commissione dell’Unione Africana», come fatto credere ai consiglieri diplomatici della premier, ma i due comici russi divenuti famosi per le loro trappole telefoniche a personaggi mondiali di spicco – da Henry Kissinger a J.K. Rowling.

Siamo alla metà di settembre: sono i giorni che precedono l’Assemblea Generale dell’Onu e seguono l’afflusso record di migranti verso Lampedusa e l’Italia, e sono queste preoccupazioni al centro dell’agenda di Meloni, che pertanto accetta volentieri di parlare con la controparte africana. Così nella conversazione, durata poco più di 13 minuti, la premier gli confessa tutta la sua amarezza per lo scarso sostegno che sente dal resto dell’Ue sulla gestione del “fardello” dei migranti, le sue perplessità sull’agenda della Francia e le preoccupazioni per il prolungarsi della guerra tra Russia e Ucraina.

“Ho ascoltato la conversazione telefonica avvenuta tra la nostra presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e due comici russi. In realtà lei pensava di parlare con un alto diplomatico africano, non si è accorta dello scherzo. Ed è veramente sconcertante apprendere che i nostri collaudati protocolli di sicurezza di Palazzo Chigi possano essere aggirati, penetrati in modo così plateale. Ma è il contenuto di questa conversazione che trovo davvero ancora più sconcertante”. Così il presidente del M5s, Giuseppe Conte, in un video pubblicato sui social commenta lo scherzo telefonico in cui è caduta vittima Meloni. “La cosa più grave – ha continuato Conte – è che mente agli italiani sulla guerra in Ucraina e si dimostra codarda con gli alleati. Il nostro Paese merita leader migliori”.

Riccardo Magi (PiùE): “Il Paese con Giorgia #Meloni è così al sicuro che basta telefonare a Palazzo Chigi, spacciarsi per un leader africano e parlare direttamente con lei di questioni geopolitiche fondamentali.
Chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza delle comunicazioni del nostro PdC ha esposto il Paese a un grave pericolo oltre che al ridicolo.
Giorgia Meloni venga in Parlamento a spiegare come è stata possibile questa grave falla nella sicurezza di Palazzo Chigi. Una cosa è certa. Se questo è il modo in cui Giorgia Meloni lavora al Piano Mattei, allora siamo proprio in una botte di ferro”.

Altri commenti li leggerete e sentirete un pò ovunque; aggiungiamo solo alcune delle principali vittime degli scherzi telefonici del duo comico russo Vovan e Lexus:

(In parentesi, i personaggi che impersonarono e l’anno della telefonata)

📍 Elton John (Vladimir Putin, 2015)
📍 Recep Tayyip Erdogan (Petro Poroshenko, 2016)
📍 Juan Guaidò (Ueli Maurer, 2019)
📍 Alexander Lukashenko (figlio di Yanukovich, 2019)
📍 Principe Harry (Greta Thunberg, 2020)
📍 Justin Trudeau (Greta Thunberg, 2020)
📍 David Sassoli (Svetlana Tikhanovskaja, 2020)
📍 Andrzej Duda (Emmanuel Macron, 2022) *
📍 J.K. Rowling (Volodymyr Zelensky, 2022)
📍 Christine Lagarde (Volodymyr Zelensky, 2022)
📍 Angela Merkel (Petro Poroshenko, 2023)

*Troncò la telefonata capendo lo scherzo

Henry Kissinger, vittima nel luglio 2023, fece le seguenti dichiarazioni:
📍 «Dopo la fine della Guerra Fredda gli Usa avevano promesso a Gorbaciov che la Nato non si sarebbe allargata fino alle porte della Russia»
📍 «Penso che a uccidere Kennedy siano stati i russi, passando da Cuba, ma ho il sospetto c’entri qualcosa anche la mafia»

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