Attualità

Se un disobbediente varca il portone del Vaticano

Luca Casarini, storico leader dei Centri sociali, dei No Global italiani e dei Disobbedienti del G8 a Genova, oggi in prima linea nell’aiuto ai migranti con la Ong «Mediterranea Saving Humans» (il cui cappellano don Mattia Ferrari è stato oggetto di minacce su cui indaga la Procura di Modena), è «invitato speciale» al Sinodo dei Vescovi. Il suo nome è stato pubblicato dalla Sala Stampa vaticana nell’elenco dei partecipanti alla prima sessione della XVI Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi sul tema: «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione» (dal 4 al 29 ottobre).

Casarini, 56 anni, da giovanissimo, nei primi ‘90, ha cominciato a frequentare gli ambienti antagonisti della sinistra, prima presso il centro sociale «Pedro» di Padova, quindi al «Rivolta» di Porto Marghera. La sua azione più nota è stata senz’altro la contestazione del G8 di Genova. Il suo mentore in «Saving Humans», il cappellano di Mediterranea don Mattia Ferrari, commenta così sui social l’invito del Papa a Casarini: «Per chi non lo conosce, questa notizia può sembrare strana. Per chi lo conosce, è la cosa più normale del mondo. Luca Casarini ama visceralmente, ama come Gesù ama. Un grande discepolo di Gesù come è Papa Francesco non poteva che coinvolgerlo. Luca grazie, perché ci testimoni la bellezza di quell’amore viscerale che supera ogni ostacolo, ogni resistenza, ogni difficoltà. Questo è l’amore di Gesù. Tutto può cambiare. Se amiamo veramente, tutto può cambiare. In realtà a volte non ci credo nemmeno io. Luca però ci crede e mi mostra sempre che è proprio così. Per questo sono emozionato per la sua nomina come invitato speciale al Sinodo, più ancora che se fossi stato nominato io! Perché questa nomina indica la bellezza sconvolgente del Vangelo».

Sono più di 80 le parrocchie e comunità religiose del territorio della diocesi di Roma che hanno aperto le loro porte alle circa 3.000 persone attese nella Città Eterna, dall’Italia e dall’estero, per partecipare a “Together – Raduno del popolo di Dio”. L’evento è promosso alla vigilia della XVI Assemblea generale del Sinodo dei vescovi (in programma dal 4 al 29 ottobre), dalla Comunità di Taizé in collaborazione con la segreteria del Sinodo dei vescovi, il Vicariato di Roma, il Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani e il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita.
I partecipanti arriveranno in particolare da Polonia (470) Francia (400), Spagna (280), Ungheria (220), ma anche da Egitto, Vietnam, Corea, Stati Uniti.

E c’è anche Confagricoltura
Una decorazione floreale e arbustiva multiforme a simboleggiare la biodiversità e il rispetto di cui necessita: così si sviluppa l’installazione di Confagricoltura, dal 1920 la più importante organizzazione di rappresentanza e tutela dell’impresa agricola italiana, al centro dell’iniziativa “Together – Raduno del Popolo di Dio”, la veglia di preghiera in Piazza San Pietro, programmata per sabato 30 settembre, alla vigilia della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. La Confederazione, sensibile ai temi della responsabilità sociale e dei bisogni della collettività in tema di ambiente, con la collaborazione di Assoverde e dell’architetto paesaggista Virna Mastrangelo di Greenatelier, darà vita a una cornice verde di chiome multiformi attorno all’ingresso della Basilica di San Pietro in Vaticano e a una composizione di arbusti, graminacee, erbacee e fioriture che si snoderà dall’obelisco fino al Crocifisso, contornato da ulivi.

Tutto Interessante ma che c’entra un disobbediente che, nel corso degli anni, lo ha visto incappare in più di un procedimento per resistenza a pubblico ufficiale e per occupazione di immobile. Proprio per l’occupazione di una casa a Marghera avvenuta nel 2005, il Tribunale di Venezia nel 2017 gli diene tre mesi di domiciliari, ma la Cassazione annullò l’ordinanza.

Veneto, nato a Mestre l’8 maggio 1967, si è avvicinato da ragazzo alla realtà dei centri sociali e al mondo anarchico ed antagonista. Negli anni ’80 frequenta prima a Padova il centro sociale “Pedro”, poi il “Rivolta” di Porto Marghera. Diploma di perito termotecnico, qualche esame alla facoltà di Scienze Politiche, non termina gli studi universitari e si dedica completamente alla lotta politica.

Come leader dei Disobbedienti organizza e partecipa a proteste contro la base Nato di Vicenza, la guerra in Afghanistan, il primo progetto dei treni ad Alta Velocità, l’Europa. Col crescere dell’attivismo No Global, cresce anche la sua posizione nel movimento anti-globalizzazione, all’interno del quale diventa leader delle cosiddette “Tute Bianche”, la frangia più contestatrice.

Il G8 di Genova è uno dei momenti più caldi, in cui ottiene grande visibilità come portavoce dei manifestanti e con la sua “dichiarazione di guerra” contro i potenti del mondo, che fa subito scalpore. Nel 1999 tenta la via della politica e si candida alle elezioni per il sindaco di Padova, portando a casa 1.807 preferenze. Nel primo governo Prodi, viene preso come consulente dall’allora ministro per la Solidarietà Sociale Livia Turco. Nel 2014 si candida al Parlamento Europeo nella lista L’Altra Europa con Tsipras, raccoglie 11 mila preferenze ma non viene eletto.

L’anno dopo entra nella presidenza nazionale di Sel, il partito guidato da Nichi Vendola. E nel 2017 viene eletto segretario regionale in Sicilia sempre con Sel. Oggi Luca Casarini è il capo missione della nave della ong Mediterranea

Luca Casarini, da ex leader dei centri sociali e delle rivolte del G8 di Genova a «invitato speciale» di papa Francesco al prossimo Sinodo dei Vescovi: soddisfatto di questo prestigioso ruolo?
«Assolutamente sì, è un grande onore e una grande opportunità per me come persona, ma anche un messaggio forte di sostegno per Mediterranea Saving Humans e per tutto il soccorso civile in mare. Non a caso questo invito deve molto a don Mattia Ferrari, nostro capo missione in quella che chiamerei la navigazione di Mediterranea dentro la Chiesa. Con Mediterranea saremo anche presenti a un incontro con i vescovi dal 18 al 24 settembre promosso dalla Diocesi di Marsiglia, preparatorio a un possibile Sinodo del Mediterraneo cui partecipino realtà laiche e cristiane».

Il quotidiano Avvenire conferma la storia d’amore rendendo pubblico uno scambio epistolare tra Luca Casarini e papa Francesco. «Luca, caro fratello, (…) grazie per la pietà umana che hai davanti a tanti dolori». Comincia così la lettera che il pontefice indirizza all’attivista veneziano, già punto di riferimento nazionale dei no global in Italia, che poi prosegue: «Grazie per tutto quello che fate. Vorrei dirvi che sono a disposizione per dare una mano sempre. Contate su di me». Il Papa risponde così a una lettera fatta arrivare in Vaticano da Mediterranea Saving Humans, la piattaforma per il salvataggio di migranti nel Mediterraneo. «Siamo immensamente felici e grati della vicinanza che ancora una volta papa Francesco testimonia verso chi soffre», ha sottolineato in una nota l’ufficio stampa di Mediterranea, che è stata a lungo impegnata con la nave Mare Jonio nel salvataggio dei migranti partiti dall’Africa. Casarini aveva scritto al Papa una lettera in cui si leggeva che «in questi giorni terribili penso a che cosa facciamo in mare e che cosa proviamo quando abbiamo il privilegio di poter salvare dalla morte i nostri fratelli e sorelle migranti, mentre il mondo aveva la testa girata dall’altra parte», aggiungendo che la pandemia che «costringe tutti oggi a fare i conti con la lotta per la vita, a chiedere aiuto agli altri per salvarsi».

Condividi