Beyonce, Condoleezza Rice e Jane Lynch. Sono solo alcune delle donne che stanno sponsorizzando “Ban Bossy”. La nuova campagna di sensibilizzazione alla parità di genere che impazza sui social network di mezzo mondo. Con l’obiettivo di bandire la parola “prepotente” (“bossy”, appunto) dal vocabolario inglese. Perché troppo spesso utilizzata per additare le ragazzine che osano ambire a ruoli di leadership. Patrocinata da Sheryl Sandberg, direttore operativo di Facebook, il senso dell’iniziativa è chiaramente spiegato sulla loro pagina web: «Quando un ragazzino si afferma, viene chiamato “leader”. Ma quando è una bambina a fare la stessa cosa rischia di essere stigmatizzata come “prepotente”». Un aggettivo, questo, che nella lingua di Shakespeare assume una connotazione molto negativa per significare qualcosa di simile ad “autoritario”. Un atteggiamento sociale che plasma le giovani donne che in questo modo vengono scoraggiate dall’assumere ruoli da “capo” fin da piccolissime. Ivano Abbadessa (West)
Sono una leader, non sono una “bossy”
Dramma nella Manica a Wimereux: una barca si ribalta, muoiono almeno quattro persone
Il CPJ esorta il governo Netanyahu a non chiudere Al-Jazeera in Israele
SOCCORSO IN MARE, 17enne muore su nave Sea Watch nella vana attesa di un'evacuazione urgente
Assedio totale. Netanyahu impartisce l'ordine di chiudere gli occhi. La straziante fuga dei giornali...