Editoriale

Aiuto vado in confusione se accendo la tv

Vorrei tanto essere Pierfrancesco Diliberto in questi giorni. Piff è un talento pazzesco con, suppongo, anche straordinarie qualità umane. Lui se ne fotte di inseguire i fatti, preferisce raggiungerli con calma o, magicamente, sa persino a volte come precederli. A me gira male invece ultimamente anche perché, diciamolo, con ilRestomancia non si pagano le bollette, ma anche e soprattutto per quella sensazione di stare in autostrada con tutte le macchine che vengono in senso contrario come se avessi sbagliato il senso di marcia. Sì, un po’ come nella barzelletta che immagino conoscerete tutti. Non capisco, ad esempio, cosa intende la collega del Tg3 quando parla di bambino nato da coppia omogenitoriale oppure del silenzio dei media quando Bergoglio dichiara dopo l’incontro con Volodymyr Zelensky: “Loro non sognano tanto le mediazioni, perché il blocco ucraino è davvero molto forte. Tutta Europa, Stati Uniti. In altre parole, hanno una forza propria molto grande”. Vi siete già annoiati? Resistete dai, aiutatemi a capire. Sono tante le cose che mi sfuggono. Non so voi ma personalmente trovo sacrosanta la mobilitazione di società civile, istituzioni e media quando pretendono dal regime Egiziano verità e giustizia per Giulio Regeni. Purtuttavia noto che non si fa altrettanto con la grande Democrazia degli Stati Uniti dove il terrorista Roberto Zorzi fa una bella vita e si sollazza con un allevamento di cani che ha chiamato ‘Il Littorio’. Parliamo dell’esecutore materiale (con Marco Toffaloni) della strage di Piazza dellla Loggia, non pizza e fichi quindi, bensì di terrorismo nero che il 20 maggio 1974 provocò otto morti e oltre cento feriti durante una manifestazione sindacale antifascista a Brescia.
Il mio stato confusionale non finisce qui. Chi mi conosce saprà che sono un vecchio ecologista che adora gli animali e mal sopporta i leghisti. Non a caso ho subito simpatizzato con gli orsi e inveito contro i pessimi rozzi amministratori del trentino nel caso della disgrazia al runner Andrea Papi avvenuta lo scorso 5 aprile nei boschi di Caldes. Anche qui mi scappa il purtuttavia. Ci siete ancora? Sì, davvero e allora seguitemi per altre due righe. Acquisto fiducia e sto meglio se mi fate compagnia ancora un po’.
Allora, dicevo, purtuttavia sono due mesi che le piazze si riempiono come i tg e i programmi di approfondimento e intrattenimento  con i cari orsacchiotti JJ4 e MJ5, sigle che ormai conoscono pure i marziani che invece poco o nulla sanno delle oltre 700 persone ad alta pericolosità sociale, autori di reato, attualmente a piede libero in Italia mentre altre 15mila persone sono in libertà vigilata affidate ai dipartimenti di Salute Mentale (Dsm).
A richiamare l’attenzione su questa realtà problematica sono gli psichiatri, riuniti a Cagliari agli Stati generali della psichiatria italiana.A pesare su tale fenomeno, spiegano gli psichiatri, sono due fattori chiave: “da un lato la pur benemerita Legge 81/2014 che ha disposto la chiusura degli Opg (Ospedali psichiatrici giudiziari) sostituendoli con le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), dall’altro la mancata completa attuazione della legge stessa, che ha reso le Rems strutture senza risorse economiche e di personale sufficienti, senza posti letto, e ora inadeguate a provvedere al necessario ricovero di questi pazienti”.La situazione, avvertono, è “insostenibile”: “La legge vieta la detenzione in carcere di pazienti oggetto di misure di sicurezza, facendo così ricadere la responsabilità della loro gestione sui Dipartimenti di Salute Mentale. È quello che gli esperti definiscono una psichiatrizzazione dei reati, cioè la riattribuzione del mandato di custodia e controllo di persone socialmente pericolose alla psichiatria, ed una ‘criminalizzazione’ delle strutture psichiatriche, ormai sature di autori di reato”.Occorre dunque agire, è la richiesta degli specialisti, “con programmi di cura differenziati, erogati in luoghi ad alta sicurezza. A questo punto non mi resta che un’invocazione da fare: Piff torna presto con il tuo marziano. Può darsi che ne vengo fuori.

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