Editoriale

Con ogni attacco e contrattacco, Israele, gli Stati Uniti e gli alleati dell’Iran si avvicinano sempre più alla guerra totale. La protesta davanti alla Knesset: elezioni subito

Solo nell’ultima settimana, Israele ha ucciso un militante di spicco di Hamas in un attacco aereo a Beirut, Hezbollah ha lanciato raffiche di razzi su Israele, gli Stati Uniti hanno ucciso un comandante della milizia a Baghdad e i ribelli appoggiati dall’Iran nello Yemen hanno scambiato il fuoco con marina militare americana.

Ogni attacco e contrattacco aumenta il rischio che la già catastrofica guerra di Gaza si diffonda in tutta la regione. E nello stallo decennale che contrappone Stati Uniti e Israele all’Iran e ai gruppi militanti alleati, qualsiasi parte potrebbe scegliere una guerra totale piuttosto che perdere la faccia.

Le divisioni all’interno di ciascun campo aggiungono un ulteriore livello di volatilità: Hamas avrebbe potuto sperare che il suo attacco del 7 ottobre avrebbe trascinato i suoi alleati in una guerra più ampia con Israele. Gli israeliani parlano sempre più della necessità di cambiare l’equazione in Libano, anche se gli Stati Uniti mirano a contenere il conflitto.

Man mano che le partite a scacchi diventano sempre più complicate, aumenta il rischio di errori di calcolo.

Joseph Krauss (apnews)

Nel giorno della visita del segretario di Stato Usa Antony Blinken in Israele, una manifestazione di protesta contro il governo del premier Benjamin Netanyahu si sta svolgendo davanti alla Knesset, il Parlamento israeliano a Gerusalemme, per chiedere ”elezioni subito”. Con un sit-in, i manifestanti stanno impedendo l’ingresso in Aula dei deputati.

La protesta davanti alla Knesset
“Tutte le speranze illustrate dal governo in occasione di questo momento di emergenza sono state distrutte dal fallimento delle loro azioni, espresse dalla loro disfunzione, dall’abbandono degli ostaggi, dal danno fatale alla reputazione internazionale di Israele, dal loro continuo incitamento e divisione e dal dirottamento dei bilanci a favore degli interessi personali a scapito del pubblico”, affermano gli organizzatori in una nota. “Siamo venuti alla Knesset per chiedere elezioni subito, l’immediata sostituzione del governo e l’espulsione degli estremisti”, aggiungono.

Icona di Verificata con community
Condividi