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In Germania aumenta il consumo di birra

Ai tedeschi sembra essere tornata la sete: dopo 7 anni di cali, in Germania nel 2014 è ripreso a crescere il consumo di birra – quasi un simbolo nazionale -, che negli ultimi tempi aveva sofferto la concorrenza dei soft-drink leggermente alcolici.

Secondo quanto reso noto oggi dall’Ufficio di statistica federale, l’anno passato i birrifici nazionali hanno aumentato le vendite dell’1%, arrivando a rovesciare sul mercato interno ed estero 96,6 milioni di ettolitri di birra. A riempire i boccali fino a invertire una tendenza che ormai andava avanti dal 2006 hanno certamente contribuito i mondiali di calcio brasiliani, vinti proprio dalla Germania.

Tra tutti, particolarmente positive sono state le vendite dei produttori bavaresi, che sono saliti a una fetta di mercato pari al 24,2%, scavalcando al primo posto il Nordreno-Vestfalia, scivolato al 23,2%.

Ats Ans

Una pinta di birra al giorno potrebbe aiutare a rallentare la demenza. Uno studio della Lanzhou University in Cina ha infatti scoperto che un ingrediente del luppolo puo’ interferire positivamente sulla progressione di malattie degenerative come l’Alzheimer e il Parkinson. In esperimenti condotti in laboratorio, descritti in un articolo pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, la sostanza chimica chiamata xanthohumol o Xn potrebbe aiutare a proteggere le cellule cerebrali dai danni ossidativi associati alla demenza. “La presenza di un’elevata concentrazione di Xn nella birra potrebbe essere collegata all’osservazione epidemiologica dell’effetto benefico del consumo regolare di birra”, ha detto Jianguo Fang, autore dello studio. “Xn ha suscitato un notevole interesse – ha continuato – per le sue molteplici funzioni farmacologiche, tra cui quella anti-ossidante, di protezione cardiovascolare, antitumorale, antivirus, anti-obesita’ e anti-infiammatorio”. I ricercatori hanno isolato molecole di Xn, testate su cellule cerebrali di topo in una serie di esperimenti di laboratorio. Dai risultati e’ emerso che Xn ha ridotto il livello di stress ossidativo sulle cellule, un processo dannoso strettamente legato a malattie degenerative. “Visto che le cellule neuronali sono particolarmente vulnerabili allo stress ossidativo – hanno spiegato i ricercatori – e hanno un rifornimento limitato durante l’intero ciclo di vita, sono sempre di piu’ le evidenze che sostengono che lo stress ossidativo e’ una delle cause patogene delle patologie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson”. Fermare il processo ossidativo “potrebbe bloccare o ritardare efficacemente il processo di tali malattie”, hanno scritto. 

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