In un apparente tentativo di aprire una nuova pagina dopo la cacciata dell’ex presidente siriano Bashar Al-Assad, una delegazione di sicurezza irachena di alto livello ha incontrato i nuovi governanti islamici sunniti a Damasco. L’avvicinamento ha scatenato una reazione tra i principali gruppi armati sciiti in Iraq. Considerando Hayat Tahrir Al-Sham (HTS) un nemico giurato, diverse fazioni irachene vicine all’Iran affermano di opporsi fermamente a qualsiasi impegno con quelli che vengono descritti come “terroristi” sostenuti dalla Turchia in Siria. Tuttavia, ci sono indicazioni che la normalizzazione del dialogo con HTS sia già in atto a Baghdad.
Il portavoce del governo iracheno Bassem Al-Awadi ha sottolineato la natura incentrata sulla sicurezza dei colloqui con il leader di HTS Ahmed Al-Sharaa. Altri resoconti suggeriscono che il team iracheno abbia discusso della protezione dei confini e della minaccia di un gruppo dello Stato islamico (IS) in ripresa.
Facendo notare che il direttore del Servizio di intelligence nazionale iracheno (INIS) Hamid Al-Shatri ha guidato la delegazione al posto del ministro degli esteri iracheno, il ricercatore politico Haidar Barzanji ha descritto la visita come “puramente orientata alla sicurezza” e quindi non considerata un “riconoscimento” formale dell’autorità di HTS.
Facendo riferimento alla natura senza precedenti dell’incontro del 26 dicembre, un popolare account Twitter/X iracheno ha preso in giro controverse personalità dei media iracheni che avevano precedentemente avvertito che un governo islamista sunnita a Damasco avrebbe “ucciso” e “venuto a massacrare” gli sciiti.
Nel post si chiedeva retoricamente se i noti allarmisti avrebbero ritrattato le loro precedenti dichiarazioni critiche nei confronti di HTS, soprattutto ora che Baghdad sta aprendo canali diplomatici con l’amministrazione provvisoria siriana.
La visita di Shatri a Damasco ha provocato simili calcoli sulla scena politica irachena. Alcuni degli alleati più stretti dell’Iran sembrano criticare tacitamente l’impegno suggerendo che HTS è poco più di un surrogato delle ambizioni regionali della Turchia .
Abu Ala Al-Walai, segretario generale di Kata’ib Sayyid Al-Shuhada, in un post del 30 dicembre su Telegram ha accusato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan di “spargere sangue” in un “progetto espansionista” che è stato ostacolato solo dai “legittimi figli dell’Iraq”. (amwaj)