Editoriale

Ucraina. Basta con i “però”. Però

Basta, basta distinguo. Putin è un criminale pazzo, però. Però che. Però un cavolo. C’è la guerra, ora adesso, c’è un aggressore russo armato fino ai denti e vittime civili tra cui donne e bambini. Non c’è però. Anzi non ci dovrebbero essere e invece spuntano come funghi nel sottobosco del web sempre più numerosi. Li riconosci perché emanano odore di zolfo sessantottino che ti porta dritto a equiparare stato con br. Né con lo stato né con le br.
Basta distinguo, dunque. Però, vi prego, cambiamo lacchè al premier. Ne va della sua immagine internazionale e, soprattutto, del nostro bene.
Detto ciò, l’ammetto: mi pento di quel che ho finora scritto su facebook. Mi fa apparire come un bastian contrario del mondo intero che pensa evidentemente invidiando qualcuno o negando qualcosa.
Purtuttavia non me ne vogliate. Il mio è stato solo uno scatto impulsivo dovuto all’allergia giovanile per i pistoleri, specie se infiltrati nel movimento.
E poi, io non sono mai stato un pacifista bensì, da ex obiettore di coscienza militare, rigorosamente non violento e contro ogni forma di guerra. C’è una bella e sostanziale differenza. Come tra laico e ateo. E quindi adesso basta “però”.

E però, scusate, va detto: il nostro ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio è proprio un disastro.

https://www.youtube.com/watch?v=EU1cUD0PtIA

 

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