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Il Fronte d’Azione Islamica, il più grande partito d’opposizione della Giordania, vince le elezioni parlamentari

Il partito di opposizione islamista giordano ha finora vinto 32 seggi su 138 alle elezioni parlamentari di martedì .

Il Fronte d’azione islamista, braccio politico della Fratellanza musulmana giordana e suo più grande partito di opposizione, ha tratto vantaggio dalla recente riforma elettorale della Giordania, che ha consentito l’introduzione di un sistema di rappresentanza proporzionale mista nel parlamento giordano composto da 138 seggi, assegnando 41 seggi ai partiti politici nazionali.

La legge elettorale del 2022, volta alla riforma elettorale, ha diviso il regno in 18 distretti in cui i candidati competono per 97 seggi. Gli altri 41 seggi fanno parte di un distretto nazionale in cui i candidati si presentano sotto partiti politici, piuttosto che come individui. La legge stabilisce anche che i seggi del distretto nazionale aumenteranno nelle elezioni future, dal 30% al 50% nelle elezioni del 2028 al 65% nel 2032.

Il re di Giordania detiene ancora il potere supremo, con la facoltà di sciogliere il parlamento, nominare i governi e supervisionare la politica estera del Paese; nel 2024 l’equilibrio del parlamento favorirà ancora le fazioni tribali e filo-governative.

I primi risultati hanno mostrato che l’affluenza alle urne in Giordania, seppur bassa, è aumentata rispetto alle ultime elezioni del 2020, dal 29% al 32,25%, ha riportato Reuters.

I guadagni dell’IAF segnano un momento significativo per il partito, che nel 2020 ha vinto solo cinque seggi. Le nuove riforme e un aumento del sostegno al partito durante la guerra di Gaza hanno probabilmente contribuito ad aumentare la quota di seggi del partito in queste elezioni. La Fratellanza Musulmana in Giordania ha guidato e sostenuto grandi proteste contro la guerra di Israele a Gaza, guadagnando terreno tra la popolazione giordana, di cui quasi il 60% è di origine palestinese.

Oltre alla guerra di Gaza, altri problemi chiave che influenzano i modelli di voto e l’affluenza alle urne in Giordania includono gli alti tassi di disoccupazione, povertà e corruzione del paese. La disoccupazione in Giordania è al 21,4 per cento, secondo i dati pubblicati quest’anno dal Dipartimento di statistica della Giordania. La disoccupazione giovanile è stata registrata a circa il 40 per cento nel 2023. 

Wael al Saqqa, leader dell’IAF, ha dichiarato a Reuters: “Il popolo giordano ci ha dato la sua fiducia votando per noi. Questa nuova fase aumenterà il peso della responsabilità del partito nei confronti della nazione e dei nostri cittadini”.

Prima delle elezioni, l’IAF ha accusato i servizi di sicurezza del regno di “molestie elettorali” in una lettera del partito al Primo Ministro giordano Bishr Khasawneh. Il partito ha affermato di aver subito “violazioni dirette” dell’integrità elettorale sotto Khasawneh.

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