Un’imbarcazione con a bordo circa venticinque rifugiati, tutti siriani, è affondata al largo delle coste libiche, mentre i pescatori sono riusciti a salvare alcuni dei migranti che stavano annegando
Il Consolidated Rescue Group ha dichiarato che l’imbarcazione trasportava circa venticinque rifugiati siriani, la maggior parte dei quali provenienti dalla provincia di Daraa, ma giovedì è affondata circa due ore dopo la partenza dalle coste di Tripoli.
L’affondamento dell’imbarcazione ha provocato la perdita di molti passeggeri, tra cui donne e bambini.
Il Rescue Group ha aggiunto che l’imbarcazione su cui sono affondati i rifugiati siriani non era dotata di dispositivi di comunicazione e che il responsabile del viaggio è il trafficante libico Khaled al-Matwaly.
Un corrispondente di Enab Baladi a Daraa ha riferito che la maggior parte dei dispersi dopo l’affondamento dell’imbarcazione provengono dalla città di al-Karak al-Sharqi, nella campagna di Daraa.
Le famiglie della cittadina hanno confermato il salvataggio di tre delle venticinque persone, mentre le altre risultano ancora disperse e un’altra imbarcazione potrebbe essere riuscita a salvarne alcune.
Il Consolidated Rescue Group ha pubblicato una registrazione che mostra un pescatore libico che è riuscito a salvare tre giovani siriani; uno dei sopravvissuti ha dichiarato che sono affondati ieri, mercoledì, alle 3:30 del mattino, mentre altri due giovani giacevano esausti sulla barca.
Da parte sua, la Lega libera di Horan ha dichiarato che due ore dopo la partenza dell’imbarcazione dalle coste della capitale libica, Tripoli, l’acqua ha iniziato a infiltrarsi all’interno e l’autista ha perso l’equilibrio e si è gettato in mare poco prima che l’imbarcazione affondasse.
La Lega ha aggiunto che l’imbarcazione è lunga circa sette metri (è di tipo in fibra) e ha due motori, trasporta donne e bambini, e i pescatori sono riusciti a salvare diverse persone dopo circa quattro ore, mentre le altre risultano ancora disperse.
La Lega ha confermato che i pescatori libici hanno negoziato con le famiglie dei quattro sopravvissuti dell’imbarcazione, chiedendo denaro in cambio del loro rilascio o della loro consegna alle autorità libiche.
Gli episodi di annegamento dei migranti nel Mar Mediterraneo sono ricorrenti, poiché migliaia di siriani e di altre nazionalità si imbarcano su imbarcazioni non sicure in cerca di una vita migliore.
I tentativi di migrare attraverso il Mediterraneo per raggiungere l’Europa sono attivi sia dalle coste del Libano sia da quelle dei paesi del Nord Africa, che è una delle rotte principali percorse dai siriani, oltre alla rotta attraverso la Turchia.
Negli ultimi anni sono stati registrati casi di annegamento in diverse province siriane, ma nella provincia di Daraa si registra un chiaro aumento dei tentativi di asilo che talvolta si trasformano in disastri umanitari.
Lo scorso settembre, la guardia costiera italiana ha soccorso sette siriani su ventotto richiedenti asilo la cui imbarcazione era affondata al largo dell’isola italiana di Lampedusa, dopo essere salpati dalle coste libiche.
I sopravvissuti raccontarono all’epoca di essere partiti il 1° settembre dalle coste della Libia, ma che la loro imbarcazione era affondata a causa delle avverse condizioni meteorologiche.
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