Diritti

Vale la pena? Ci sono sessantaduemila carcerati in Italia, con punte di sovraffollamento al 130 per cento

“Il numero dei detenuti al 30 settembre scorso vicino ai 62mila, di cui 20mila stranieri, è il peggiore dal 2012. Diventa questo l’anno in cui il sistema penitenziario italiano ha battuto tutti i record negativi”. Lo sostiene il segretario generale del S.PP. Aldo Di Giacomo sottolineando che le regioni a più alto numero di detenuti sono la Lombardia (novemila), Campania (ottomila) e Sicilia (settemila).

“Con il sovraffollamento degli istituti, in alcuni con punte del 130 per cento, “l’emergenza carcere” ha raggiunto il livello storico più allarmante di sempre determinando una situazione del tutto fuori dal controllo dello Stato. Gli effetti – aggiunge il segretario – sono la sempre più precaria convivenza sino a dodici detenuti a cella che sfocia in risse, condizioni igieniche precarie, diffusione di malattie, impossibilità di sorveglianza degli agenti. Come se questo non bastasse assistiamo al trasferimento di una decina di giovani detenuti da istituti penali per minorenni pugliesi a carceri senza rendersi conto del doppio danno perché detenuti giovanissimi insieme a detenuti di età più adulta sono destinati a “formarsi” alla criminalità.

E per restare ai record negativi 2024: dall’inizio dell’anno 195 sono i morti in carcere di cui 78 suicidi con almeno una cinquantina per le quali le cause sono ancora da accertare e per le quali non si può escludere nulla; 7 suicidi tra il personale penitenziario; i tentati suicidi di detenuti sono stati 1.034, per diverse centinaia è stato l’immediato intervento del personale a scongiurare altre vittime; le evasioni e i tentativi di fuga più 700%, con la pronta risposta del personale e comunque la cattura degli evasi; le aggressioni al personale di Polizia penitenziaria (2.050) con le carceri campane al primo posto, seguite da quelle lombarde e laziali. (Dire)

 

Iscriviti per ricevere gli ultimi articoli pubblicati su Fotosintesi!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Condividi