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Amare senza metter su famiglia è possibile. Prosegue nel 2024 il record al ribasso per le nascite del 2023

Ancora un record al ribasso per le nascite: nel 2023 scendono a 379.890, registrando un calo del 3,4% sull’anno precedente.

Il calo delle nascite prosegue anche nel 2024: in base ai dati provvisori relativi a gennaio-luglio le nascite sono 4.600 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il numero medio di figli per donna scende: si attesta a 1,20, in flessione sul 2022 (1,24) e la stima provvisoria elaborata sui primi 7 mesi del 2024 evidenzia una fecondità pari a 1,21.

Trasformazioni in corso. Si è decisamente invertito l’adagio “non lo faccio per piacer mio, ma per donare un figlio a dio”. Nonostante l’oppressione politica che tenderebbe a ripristinare una cultura religiosa, patriarcale e fascista, si fa sempre più strada l’idea che fare l’amore sia la massima espressione dell’interazione tra un uomo e una donna. Nulla più. Non c’è obbligo di mettere al mondo bambini per sentirsi realizzati o per fornire nuove leve all’esercito. Siamo esseri umani insomma e non bestie da riproduzione, con buona pace di Giorgia Meloni ed Eugenia Maria Roccella, imbarazzante ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. Lo dimostrano gli ultimi dati forniti dall’Istat che altri, potete starne certi, commenteranno ponendo al centro le preoccupazioni economiche, climatiche e geopolitiche che, ovviamente, non mancano tra le cause ma distolgono, così facendo, come è in uso nella narrazione di altri fatti e misfatti, l’attenzione dal focus del fenomeno.

Ancora un record al ribasso per le nascite: nel 2023 scendono a 379.890, 13mila in meno rispetto al 2022 registrando un calo del 3,4%. È quanto emerge dal report su natalità e fecondità della popolazione residente relativi all’anno 2023. Per ogni mille residenti in Italia sono nati poco più di sei bambini lo scorso anno. Il calo delle nascite prosegue anche nel 2024: in base ai dati provvisori relativi – si legge nel rapporto – a gennaio-luglio le nascite sono 4.600 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023.Il numero medio di figli per donna scende: si attesta a 1,20, in flessione sul 2022 (1,24) e la stima provvisoria elaborata sui primi 7 mesi del 2024 evidenzia una fecondità pari a 1,21.

In calo i nati da genitori stranieri

Il crescente grado di “maturità” dell’immigrazione nel Paese, testimoniato anche dalla notevole crescita della popolazione che ha acquisito la cittadinanza italiana (circa 1,9 milioni di residenti a fine 2023), rende sempre più complesso misurare i comportamenti familiari tra i cittadini di origine straniera. Le acquisizioni di cittadinanza, peraltro, riguardano collettività significativamente numerose (in particolare, le donne di origine albanese, marocchina e rumena raccolgono nel solo 2023 il 35% del totale delle acquisizioni rilasciate), ossia le comunità che contribuiscono in modo più cospicuo alla natalità del Paese. Fatta questa premessa, continua nel 2023 la diminuzione dei nati da genitori in cui almeno uno dei partner è straniero. Queste nascite, che costituiscono il 21,3% del totale, sono passate da 82.216 del 2022 a 80.942 del 2023. Dal 2012, ultimo anno in cui si è osservato un aumento sull’anno precedente, il calo è stato di 27mila unità. In particolare, i nati in coppia mista, che costituiscono il 7,8% del totale dei nati, si mantengono stabili nel 2023, attestandosi a 29.495 unità. I nati da genitori entrambi stranieri che, come l’anno scorso, costituiscono il 13,5% del totale dei nati, sono nel 2023 pari a 51.447 (erano 53.079 nel 2022) e registrano nell’ultimo anno un calo del 3,1% (per i nati da coppie italiane il calo è del 3,9%).

Non si arresta il calo della fecondità

Nel 2023 il numero medio di figli per donna continua a scendere. Le donne in età compresa tra i 15 e i 49 anni residenti in Italia hanno avuto in media 1,20 figli, un valore in calo rispetto all’anno precedente (1,24) e in linea con il trend decrescente in atto dal 2010, anno in cui si è registrato il massimo relativo di 1,44 figli per donna. La fecondità sembra non risollevarsi, finora, neanche nel 2024. Sulla base del numero provvisorio di nati rilevato tra gennaio e luglio, il numero medio di figli per donna è infatti stimato in 1,21, in linea col dato dell’anno precedente. Con la differenza sostanziale, tuttavia, che questo lieve recupero sul piano comportamentale, non si traduce in incremento di nascite (in calo del 2,1% rispetto ai primi sette mesi del 2023), stante la riduzione della popolazione femminile in età riproduttiva (15-49 anni), transitata da 11,6 milioni a 11,5 milioni tra il 1° gennaio 2023 e il 1° gennaio 2024 (-0,9%).

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